LAVORAZIONE DEL CAFFE’: IL METODO HONEY
Chicchi di caffè di altissima qualità, tostati in modo da sviluppare al meglio tutto il loro potenziale aromatico: nella linea Specialties di Città d’Italia Caffè spicca la mono-origine Colombia Washed Arabica Caturra Honey, un caffè dal corpo cremoso, fruttato, con note di cioccolato, acidità citrica e residuo dolce, il cui nome può incuriosire per il riferimento al miele.
La parola “honey” (miele) si riferisce al metodo di lavorazione del caffè e può trarre in inganno: il miele non viene utilizzato in nessuna fase del processo. Il termine honey viene infatti utilizzato per la consistenza viscosa della mucillagine che durante la lavorazione rimane a contatto con la superficie dei chicchi. Questa è ricca di acidi e zuccheri i quali una volta assorbiti dal chicco influenzeranno il sapore finale del caffè.
Originario del Costa Rica, dove è stato studiato alla scopo di migliorare la qualità dei caffè, il metodo honey si è diffuso molto rapidamente negli ultimi anni e rappresenta una via di mezzo tra il metodo naturale ed il metodo lavato.
Durante il raccolto viene effettuata una selezione accurata delle drupe mature. Entro 12 ore dal raccolto le drupe sono fatte passare attraverso macchine depolpatrici che rompono la buccia lasciando la mucillagine sui chicchi. Terminata questa fase i chicchi ancora coperti di mucillagine sono fatti asciugare al sole come per il metodo naturale.
La fase di asciugatura è cruciale per il metodo honey. I chicchi al sole sono continuamente mescolati fino al raggiungimento della percentuale di umidità desiderata.
La percentuale di mucillaggine che viene lasciata a contatto con i chicchi varia e determina non solo un colore diverso dei chicchi ma anche una complessità di sapori differenti. Infatti, quasi sempre nella descrizione di un caffè processato con il metodo honey è indicato il nome di un colore che può essere white, golden, yellow, red o black. La differenza risiede nel diverso strato di mucillagine e nello specifico per il white honey è di circa il 10%, per il golden honey è di circa il 25%, per il yellow honey è di circa il 50%, per il red honey è di circa il 75% e per il black honey è di quasi il 100%.
Maggiore sarà la percentuale di mucillagine più lunga sarà la fase di asciugatura; intensità e varietà degli aromi risulteranno più intensi e complessi.
Il metodo honey è particolarmente diffuso tra i caffè specialty ed ora che abbiamo ben chiaro questo processo possiamo approcciare con più consapevolezza un gusto tutto nuovo la cui lavorazione appartiene al metodo honey e non solo. Parliamo dell’ultima novità firmata Città d’Italia, la miscela BLEND 2020, la quale sarà presentata a Sigep 2020 dopo una lunga ricerca e sviluppo che vede l’unione di alcune delle più pregiate mono-origini specialty, per donare ai consumatori un’esplosione di gusti ed aromi rari, unici, incredibili che possono solo lasciare un segno distintivo al palato degli amanti del caffè.